Uva da tavola, Black Magic ai nastri di partenza
Nella campagna dell’uva da tavola siciliana si fanno avanti le prime varietà a bacca nera. Tra queste la Black Magic, che da qualche anno conquista i vigneti dei produttori per la sua precocità. A Mazzarrone (Catania) ci sono già stati i primi stacchi e anche l’azienda La Terra inizierà a commercializzarla.“E’ la varietà – spiega l’imprenditore Emanuele La Terra, specializzato nella coltivazione di uva da tavola nel comprensorio di Mazzarrone – più precoce tra le uve nere con semi, presenta un grappolo allungato e un acino nero-bluastro. Viene apprezzata per la sua precocità e l’elevata fertilità per cui non è necessario eccedere con il carico di gemme e il grappolo si sviluppa carico di acini con una polpa carnosa. Quest’anno – continua il produttore – ci si aspetta una buona annata visto che non si sono registrati sbalzi termici che hanno compromesso la fioritura”.
La fioritura, per questa varietà, è la fase fenologica più sensibile: non tollera gli sbalzi termici e se la temperatura scende al di sotto dei 6 gradi si registrano danni.“Oltre alla sua precocità e produttività – continua il produttore – la cultivar Black Magic è molto interessante per il buon equilibrio vegeto-produttivo e per la serbevolezza delle bacche, che presentano un sapore zuccherino dettato da un grado Brix elevato, che si attesta tra 17 e 18, e a livello commerciale spalleggia la varietà a bacca bianca l’uva Vittoria”.È una varietà non priva di difetti, infatti presenta un’elevata variabilità nella dimensione degli acini, alcuni di piccole dimensioni e ancora verdi su parte dei grappoli e soprattutto in alcune annate. Questo rende necessario, oltre al diradamento dei grappoli, l’eliminazione degli acini di ridotte dimensioni.
“Fra i difetti della cultivar – spiega La Terra – si è osservata la tendenza degli acini a staccarsi dal raspo quando si raggiunge un elevato grado di maturazione, questo costringe i produttori a velocizzare la raccolta senza poter gestire il grappolo in vigneto”.Per quanto riguarda le fitopatologie e gli insetti manifesta una buona tolleranza nei confronti dell’oidio, della peronospora e della tignoletta. “La gestione agronomica – chiarisce il produttore – richiede pochi trattamenti, ad esempio per il controllo della tripide ci si limita ad un solo trattamento, richiede maggiore attenzione il monitoraggio della cocciniglia”.I presupposti produttivi fanno ben sperare, quindi adesso si attende solo la risposta da parte dei mercati.
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