CUT e CSO Italy hanno presentato a Berlino il Catasto dell’Uva da Tavola

CUT e CSO Italy hanno presentato a Berlino il Catasto dell’Uva da Tavola

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Il Catasto dell’Uva da Tavola è stato lanciato al Fruit Logistica nell’area collettiva Italy – The Beauty of Quality. Il progetto porta la firma della CUT, la Commissione Italiana Uva da Tavola, e di CSO Italy. Dalla loro collaborazione, concretamente avviata nel gennaio scorso, sta nascendo uno strumento strategico che andrà ben oltre ai dati fino ad oggi a disposizione (45 mila ettari di uva da tavola in Italia, 60% in Puglia, 35% in Sicilia, terza produzione frutticola nazionale dopo mele e pesche-nettarine: e non sempre le statistiche a disposizione sono corrette) per diventare utile alle aziende, per la loro programmazione produttiva e commerciale, attraverso indicazioni precise e aggiornate sulle varietà impiantate e sull’anno di impianto.

Il presidente di CUT, Massimiliano Del Core, e la direttrice di CSO Italy, Elisa Macchi, hanno illustrato nel dettaglio il progetto davanti ad un’attenta platea di imprenditori, in particolare pugliesi e siciliani, e hanno spiegato che proprio la collaborazione delle aziende e dello loro Organizzazioni è fondamentale per la riuscita del progetto. Il lavoro è in corso ed il campione – per ora di 35 OP per un totale di 8.000 ettari – si sta allargando.

La CUT ha trovato in CSO Italy il partner ideale per arrivare ad un Catasto attendibile, preciso e gestito in modo professionale per risultare alla fine davvero utile. CSO Italy ha trovato nella CUT un partner per allargare le sue competenze sull’uva da tavola e, in prospettiva, sulle produzioni del Sud.

A confermare la bontà del progetto sono intervenuti Teresa Diomede di APOC Salerno, la prima OP italiana per ettari di uva da tavola (2.100), Luigi Rizzo di OP Terre di Bari e, per la Sicilia, Salvatore Novello, vice presidente di OP Valleverde, tutti convinti sostenitori dell’iniziativa.

Il presidente Del Core nelle conclusioni ha invitato gli imprenditori presenti di entrare nel progetto, che si allargherà anche a breeder italiani (stanno crescendo in Puglia e Basilicata) e stranieri.